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ATTO 2

 

APERTURA SU:

 

INT. SALA DA PRANZO - SERA

 

DONNA

VANUS!!!!

 

La donna fa per correre verso la porta, ma Malum schizza fuori dal banco e la prende per un braccio.

 

MALUM

No! Non andare là fuori!

 

La donna lotta contro la sua presa.

 

DONNA

Lasciami! Morirà!!

 

MALUM

Questo non lo sai, Sarah.

 

SARAH

(furiosa)

Non lo so?!? Certo che lo so!

Mio marito! I tuoi fratelli!! Tutti

gli uomini di questa città, morti!!

E ora il mio unico figlio... Vanus!!

 

Uno dei due vecchi si alza dolorosamente dallo sgabello e si avvicina barcollante alla coppia in lite.

 

VECCHIO
Calma i bollori, Sarah. Nessuno di noi è

sicuro di ciò che è accaduto a quegli uomini.

Nessuno ha mai visto un corpo, e nessuno di

loro è mai tornato a dirci che qualcosa li stava

uccidendo. Io credo che sia stato Kregus. È

sempre stato geloso della nostra ricchezza.

Penso che li abbia rapiti per poterla

avere tutta per sé.

 

SARAH

E questo dovrebbe

farmi sentire meglio?!?

 

Il vecchio si stringe nelle spalle e distoglie lo sguardo a disagio.

 

SARAH

(proseguendo)

Rapiti, morti, è lo stesso, no? E fra

tre giorni, non avrà più alcuna importanza,

perché il resto di noi sarà proprio come loro!

 

MALUM

(esitando)

Allora... forse Vanus sta

facendo la cosa migliore?

 

Sarah si gira verso l'uomo, con sul viso una maschera di rabbia.

 

SARAH

Migliore? Migliore per chi, Malum?

Per te?? Tu non ti sei mai sporcato

le mani con le questioni del villaggio, e

ora vuoi sacrificare mio figlio per continuare

a tenere aperta la tua preziosa locanda?

 

MALUM

Andiamo, Sarah...

 

SARAH

È vero, Malum, e lo sanno tutti.

Se vali la metà di mio figlio,

vai tu là fuori a fermarlo.

 

VECCHIO

O ad unirti a lui.

 

Malum li fissa entrambi, poi abbassa lo sguardo, arrossendo leggermente.

 

SARAH

Bene dunque. Resta il codardo che sei

se così ti piace, ma non baratterai

la vita di mio figlio per questo.

 

La donna si avvia alla porta.

 

XENA

Aspetta.

 

Xena si alza lentamente dal suo posto, sollevando la mano. Gabrielle non ha l'aria troppo sorpresa.

 

XENA

(proseguendo)

Andrò io dietro il ragazzo.

 

Si gira verso Gabrielle.

 

XENA

(proseguendo)

Tu resta qui e cerca di

scoprire cosa succede.

 

 

Con queste parole, la guerriera esce, lasciando la gente del posto a guardarla a bocca aperta, mentre si allontana.

 

STACCO SU:

 

EST. PERIFERIA - SERA

 

La sera è scesa sulla landa desolata, ma Xena non ha difficoltà a seguire le tracce di Vanus sulla pista polverosa. Nonostante l'evidente fretta, Vanus non arriva molto oltre la periferia quando Xena lo raggiunge, spuntando proprio al fianco del giovane. Terrorizzato, questi con un grugnito, alza il piccone, solo per ritrovarselo bloccato per l'impugnatura dalla mano robusta di Xena.

 

XENA

Attento!

 

VANUS

(tremando)

Tu... tu sei quella della

locanda? La guerriera.

 

XENA

Sono io.

 

VANUS

Non è il re che

ti manda, vero?

 

In risposta, Xena solleva un sopracciglio, un balenìo negli occhi.

 

VANUS

(proseguendo)

Non credo proprio. Tu non

lavoreresti per uno come Barakos.

 

XENA

Barakos? Pensavo che

il vostro re fosse Kregus.

 

VANUS

Kregus? Kregus è il Signore

delle pianure ad est.

Barakos è il nostro re.

 

Quando Xena lascia il piccone, Vanus si rilassa ed indica una piccola roccia affiorante poco avanti sulla strada.

 

VANUS

(proseguendo)

Ti... ti va di sederti?

Ti spiegherò tutto.

 

Il ragazzo sembra desideroso di rimandare il suo viaggio.

 

Xena annuisce.

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA - SERA

 

La sala da pranzo della locanda è in pieno caos. Tutti gli adulti, e anche la maggior parte dei bambini, sono impegnati a urlare uno più forte dell'altro per farsi sentire. Incapace di sopportare oltre quella confusione, Gabrielle si porta le dita alla bocca e manda un fischio penetrante, provocando il silenzio immediato.

 

GABRIELLE

Grazie. Ora, a quanto pare avete un

problema. Xena ed io vorremmo aiutarvi,

ma non possiamo farlo finché non sapremo

cosa sta succedendo. Quindi, ecco che faremo.

Quando indicherò uno di voi, quello e solo quello

risponderà. Il resto di voi, silenzio. Capito bene?

 

Gira lo sguardo per la sala. Diverse teste annuiscono in risposta alla sua domanda.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Bene. Sarah, perché non cominci tu?

Perché tuo figlio sta andando... ovunque

stia andando, e perché la cosa ti sconvolge?

 

 

SARAH

Perché sta andando a morire là fuori!!

Non hai sentito quello che stavo dicendo?

 

GABRIELLE

Ma...

 

MALUM

Non puoi esserne certa...

 

Gabrielle lo fa tacere con uno sguardo. L'uomo arrossisce, e abbassa gli occhi sui suoi stivali, studiandoli affascinato.

 

GABRIELLE

Sarah, ho capito che tu pensi stia

andando a morire. Quello che non

capisco è la ragione per cui lo pensi.

 

Alza una mano prima che parta una nuova discussione.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Ricordate che io sono una forestiera

che passa da queste parti. Non conosco

questo posto, o la sua storia. Qualcuno

deve cominciare a colmare le lacune

per me, altrimenti non posso aiutarvi.

 

Punta il dito verso il vecchio.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Tu.

 

VECCHIO

Questo è un villaggio minerario, come

devi aver immaginato quando hai visto

Vanus uscire con quegli attrezzi in mano.

 

GABRIELLE

E cosa estraete?

 

 

Malum tira fuori qualcosa dalla sua tasca sudicia.

 

MALUM

Queste.

 

Gabrielle prende l'oggetto, osservandolo attentamente.

 

GABRIELLE

Ho visto una di queste su nella

mia stanza. È molto bella.

Come si chiama?

 

VECCHIO

Noi la chiamiamo Janusite.

La pietra più preziosa di tutta

la terra, a sentire il nostro re.

 

GABRIELLE

Kregus?

 

MALUM

No. Barakos.

Kregus è un idiota.

 

Le altre persone nella sala mormorano in accordo.

 

STACCO SU:

 

EST. STRADA - NOTTE

 

Xena siede su una roccia, giocherellando oziosamente con una scheggia di pietra mentre Vanus la guarda.

 

XENA

Così, voi minatori cominciaste

a scomparire, quando...

una luna fa?

 

VANUS

Un po' di più, ma sì. Tutto era

sempre andato bene fino ad allora.

 

XENA

Cosa successe?

 

VANUS

(lentamente)

Be', quando si levò il sole, i nostri

quattro migliori minatori si calarono,

come sempre. Ma al tramonto, non

erano tornati. Noi pensammo ad

una frana. Era già successo.

 

XENA

Mandaste dei soccorsi

a cercarli?

 

 

VANUS

Certo. Cinque uomini,

tutti molto esperti.

 

XENA

E?

 

VANUS

Non tornarono mai neanche loro.

Volevamo mandarne degli altri. Mi

offrii volontario anch'io, ma Torad, che

era il capovillaggio non volle. Disse di

attendere il sorgere del sole, così che

potessimo vedere dove mettere i piedi.

 

Il ragazzo abbassa gli occhi sulle proprie mani, sottili e sporche, contorcendosele in grembo. Il suo volto è una maschera di angoscia.

 

VANUS

(proseguendo)

Due dei miei migliori amici se la

svignarono dopo che tutti si erano

addormentati. Volevano provare ad

aiutarli, capisci? Ma non tornarono più.

 

Xena gli posa una mano sulla spalla, stringendola brevemente. Vanus si sfrega gli occhi prima di riportarli su Xena.

 

VANUS

(proseguendo)

Sarei dovuto andare con loro.

Forse avrei potuto fare qualcosa.

Forse avrei potuto...

 

XENA

Saresti potuto morire.

 

 

VANUS

(rabbiosamente)
Sempre meglio che vivere così!! Se

Barakos non ci avesse spremuti tanto,

forse niente di tutto questo sarebbe successo!

Ora io non ho scelta, non lo vedi? Morire nella

miniera, o morire per mano di quel bastardo

fra tre giorni! Non fa nessuna differenza!

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA - NOTTE

 

Gabrielle adesso è seduta sul tavolo, con i piedi confortevolmente poggiati su una sedia. I clienti della locanda la circondano, le facce ansiose.

 

GABRIELLE

D'accordo, vediamo se ho capito.

Barakos è il vostro re. E dopo che

ha scoperto cosa stavate estraendo

dalla miniera, si è un po' infuriato.

 

VECCHIO

Fino alla punta dei capelli.

 

GABRIELLE

Esatto. Quindi, vi ha chiesto di

aumentare i vostri sforzi e tributargli

la più parte dei frutti del vostro lavoro.

 

SARAH

Oltre alle tasse che già ci spremeva.

Così da renderci davvero difficile

ricavare di che vivere decentemente.

 

Gabrielle annuisce.

 

GABRIELLE

E poi i vostri uomini

cominciarono a sparire.

 

La gente assentisce gravemente. Molte delle donne hanno le lacrime agli occhi.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

E allora cosa fece il re?

 

VECCHIO

Mandò i suoi soldati a cercare di

strapparci le gemme a botte, come se

stessimo tentando di nascondergliele o

qualcosa del genere. Noi provammo a

spiegare loro, ma non vollero ascoltarci.

Pretesero tutte le gemme che dovevamo,

più un extra per aver fatto arrabbiare il re.

PIÙ un altro intero carico per confezionare

un mantello nuziale per la sua figlia maggiore

che doveva andare in sposa al figlio di Kregus.

 

GABRIELLE

Kregus. Quello che ritenete

abbia rapito i minatori.

 

VECCHIO

Be', certo! Ha un senso, no?

Kregus è povero in canna, anche se

è un re. Ed è sempre stato geloso

della nostra ricchezza.

 

GABRIELLE

Ma perché rapire i minatori

quando avrà comunque le

gemme dopo il matrimonio?

 

 

Il vecchio distoglie lo sguardo per un momento, non avendo una risposta semplice da opporre alla domanda logica di Gabrielle.

 

VECCHIO

(mormorando)

Forse non vuole semplicemente

dividerle con nessuno.

 

GABRIELLE

Potresti aver ragione, ma deve

sapere che una volta che Barakos

lo scoprirà, gli farà la guerra

 

VECCHIO

Sono state fatte guerre

per molto meno di questo.

 

E questa è una logica con cui Gabrielle non può discutere.

 

STACCO SU:

 

EST. STRADA - NOTTE

 

XENA

Quindi, avete tre giorni per estrarre un

carico di gemme per il tributo, un carico

per gli interessi, ed un carico per un mantello

nuziale che serva da dote. E se non lo farete, il

re vi imprigionerà tutti e darà fuoco al villaggio.

 

Vanus annuisce.

 

VANUS

Mi rendo conto che non credi che possa

farcela. Ma non posso lasciare che mia

madre e il resto di quelle persone vada

in prigione, o sia uccisa, mentre me ne

sto seduto a fare niente. Devo provare,

non capisci? Io devo!

 

Prendendo un profondo respiro e radunando il suo coraggio, Vanus si alza in piedi e, raccolto il suo piccone, si gira a guardare Xena.

 

VANUS

(proseguendo)

Quindi... ora sai perché devo farlo.

Non voglio farti del male, gli dèi me ne sono

testimoni, ma non posso permetterti di fermarmi.

 

Prima ancora che possa battere ciglio, il giovane di ritrova disarmato. Deglutisce a vuoto davanti a due occhi azzurri, che alla luce della luna hanno acquistato riflessi argentei e lo fissano.

 

VANUS

(proseguendo)

N-non...

 

XENA

Calma. Non ti faccio nulla. Ma

ti riporterò da tua madre.

 

VANUS

Ma...

 

XENA

Penso che si possa trovare una soluzione

al vostro problema. Una che non includa

affrontare da solo ciò che c'è là fuori.

 

VANUS

Ma... perché? Perché dovreste

aiutarci? Neanche ci conoscete.

 

XENA

(molto seriamente)

È il nostro lavoro.

 

 

DISSOLVENZA.

 

FINE DELL'ATTO 2

 

ATTO 3