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ATTO 4

 

APERTURA SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - SALA PRINCIPALE - NOTTE - POCO DOPO

 

Xena e Gabrielle siedono ad uno dei nuovi tavoli fabbricati. Una donna siede di fronte a loro, irata e stravolta.

 

GABRIELLE

Senti, se non ci dici

cosa è successo...

 

DONNA

Voi siete successe! Siete venute qui,

e avete nuovamente distrutto questo posto!

 

Xena sta visibilmente perdendo la pazienza.

 

XENA

Sta' a sentire.

 

 

Gabrielle posa una mano sul braccio di Xena.

 

DONNA

Perché non ve ne andate? Non

avete fatto abbastanza qui?

 

Xena si alza furiosa.

 

XENA

Sai cosa? Vattene tu da qui.

La porta è da quella parte.

 

GABRIELLE

Per favore, tutte e due, TACETE!

 

Sorprendentemente, le due eseguono. Gabrielle afferra la donna per la veste, e la tira a sé.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Ora ascoltami bene. O ci dici cosa è

successo e allora potremo aiutarvi, o noi

ce ne andiamo a letto perché sono stanca

di starmene qui a farmi gridare contro.

 

Con le mani poggiate sui fianchi, Xena guarda Gabrielle con aria di costernazione.

 

DONNA

(placata)

Va bene. Avevamo percorso tre leghe

di strada, quando quei banditi ci hanno

raggiunto. Io sono fuggita, ma li ho sentiti

dire che avrebbero tenuto gli altri in ostaggio.

 

XENA

Per cosa?

 

DONNA

Per TE.

(esasperata)

Pensano che TU saresti

disposta a consegnarti per NOI.

 

Gabrielle e Xena ammutoliscono. Gabrielle distoglie lo sguardo, Xena fissa il tavolo. Poi fa per replicare, ma si ferma e scuote la testa.

 

DONNA

(proseguendo)

Così ora moriranno tutti, mentre

cercavano solo di scappare da te.

 

XENA

Non moriranno.

 

GABRIELLE

Penseremo a qualcosa.

 

Gli occhi della donna si spostano da Xena a Gabrielle.

 

DONNA

Perché non ve ne siete solo...?

 

XENA

Perché no.

 

GABRIELLE

Ci sono dei giacigli là nell'angolo e una

panca. Sei la benvenuta, e rifocillati

con quel che resta in cucina.

 

 

DONNA

(in tono incerto)

Andrai a cercarli?

 

XENA

No. Saranno loro a venire da me.

 

Xena si alza ed esce dalla stanza. Dopo una breve pausa, Gabrielle la segue.

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - STANZA SUL RETRO - POCO DOPO

 

Xena è davanti alla finestra, a guardare fuori. Gabrielle entra e le si avvicina, mettendosi accanto a lei

 

GABRIELLE

È troppo buio per seguirli.

 

XENA

Già.

 

Gabrielle va a sedersi sul letto. Un momento dopo, si distende supina, fissando il soffitto. Xena si volta e si appoggia contro il muro.

 

XENA

(proseguendo)

Sembra che questi tizi non si spaventino

facilmente. Qualche idea su come

uscire da questa situazione?

 

 

Gabrielle guarda Xena curiosamente.

 

GABRIELLE

A parte dargli addosso, intendi?

 

XENA

(annuendo)

Chissà quanti sono? Potremmo

dover combattere per dei mesi.

 

GABRIELLE

(convenendone)

Mmph. Già.

 

Xena va a sedersi sul letto e si appoggia alla testata. In attesa, sbirciando Gabrielle con la coda dell'occhio.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Me lo stai chiedendo solo per placare

il mio bisogno di sentirmi coinvolta

nel prendere le decisioni?

 

XENA

(seriamente)

No.

 

Gabrielle torna a riflettere. Dopo qualche minuto, riporta lo sguardo su Xena.

 

GABRIELLE

Potremmo anche riuscire a spaventarli.

 

 

Xena sembra dubbiosa, e un po' delusa.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Ma non da sole.

 

Si gira su un fianco, sollevandosi su un gomito.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Tutti sanno che questo posto è maledetto, Xena.

Perché non possiamo usarlo per proteggere

Amphipoli, invece che per danneggiarla?

 

Xena alza un sopracciglio, con espressione interessata.

 

XENA

Avremo bisogno di una storia maledettamente

spaventosa per riuscirci. Pensi di essere

capace di inventartene una?

 

GABRIELLE

(piano)

Sai, credo che potrei.

 

Xena dà a Gabrielle una pacca sulla spalla. Gabrielle si contorce divertita, accomodandosi tra le braccia di Xena con espressione compiaciuta.

 

XENA

Ehi, io potrei fare lo...

 

GABRIELLE

Se stai per dire spettro, morirai lentamente

di solletico, ricoperta di miele e dalle

piume di questo materasso, Xena.

 

Prudentemente Xena non risponde, preferendo baciare Gabrielle.

 

DISSOLVENZA INCROCIATA SU:

 

EST. LOCANDA DI IRENE - CORTILE - MATTINO

 

Gabrielle siede su un ceppo di legno davanti alla locanda, intenta ad intagliare un rametto. È tutto molto quieto. Si sente rumore di un cavallo in avvicinamento, e alcuni momenti dopo, il cavallo giunge alla vista con uno dei banditi in groppa. Passando tra gli alberi, scorge Gabrielle, e arresta il cavallo.

 

UOMO A CAVALLO

Ehi! EHI!

 

Gabrielle finisce d'intagliare una parte, poi finalmente alza gli occhi.

 

GABRIELLE

Salve.

 

UOMO A CAVALLO

Ho un messaggio per Xena.

 

GABRIELLE

È occupata.

 

 

L'uomo si guarda intorno. Una serie di imposte recentemente rimontate sulla facciata della locanda si aprono cigolando di propria volontà, poi si richiudono con uno schianto.

 

UOMO A CAVALLO

Be', dille di venire fuori.

 

GABRIELLE

Non posso.

 

UOMO A CAVALLO

Ascolta, ragazzina, è meglio che

cambi atteggiamento. Lei dov'è?

 

Gabrielle non sembra troppo intimidita.

 

GABRIELLE

A nutrire i demoni.

 

In distanza, si sente uno spaventoso ululato.

 

UOMO A CAVALLO

Cosa? Ma i demoni

non esistono!

 

Improvvisamente, una frotta di polli terrorizzati fuoriesce da sotto la locanda, e supera di corsa Gabrielle, spargendo piumaggio dappertutto nella fuga.

 

I polli passano tra le zampe del cavallo, che s'impenna, rischiando di disarcionare il suo cavaliere.

 

Avanzando carponi, Xena emerge anch'essa da sotto la locanda e si lancia dietro ai polli, un pugnale insanguinato stretto in pugno.

 

XENA

Tornate qui, piccoli...

 

Anche Xena passa sotto il ventre del cavallo, e scompare insieme ai polli dietro l'angolo della locanda.

 

UOMO A CAVALLO

Ehi!

 

Un enorme ruggito risuona, scuotendo le fondamenta stesse dell'edificio. E da sotto la locanda, appare una nube di piume bianche macchiate di sangue, che lentamente ricade sul terreno, seguita da un rutto stridulo.

 

Una bassa, maligna risata echeggia dal retro della locanda. L'uomo a cavallo comincia ad arretrare, il viso completamente sbiancato.

 

Gabrielle riprende il suo lavoro.

 

GABRIELLE

Parlavi di un messaggio?

 

 

L'uomo gira il cavallo e lo colpisce sul didietro, cercando disperatamente di allontanarsi dalla locanda. Scappa al galoppo tra gli alberi, spezzando rami e trascinandosi dietro un ammasso di fogliame.

 

A passo lento, Xena esce da dietro la locanda, rigirandosi tra le dita una piuma di gallina. Lei e Gabrielle si scambiano un sorriso.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Hai un ringhio molto sensuale.

Peccato che lui non la pensi così.

 

Gabrielle si alza in piedi e si avvia verso l'ingresso della locanda, dando un buffetto sul braccio di Xena, mentre le passa davanti ed entra.

 

Xena siede sul ceppo e raccoglie il rametto che Gabrielle stava intagliando. Riprende il lavoro da dove lei si è interrotta, fischiettando piano.

 

XENA

(ridacchiando)

Grrrr.

 

Tutto d'un tratto, la brezza che soffia intorno alla locanda si ferma, lasciandosi dietro un'inquietante silenzio. Xena alza gli occhi, aggrottando la fronte.

 

XENA

(proseguendo)

Gabrielle? E questo come l'hai fatto?

 

Un leggero scricchiolio risuona alla spalle di Xena. Xena si gira, aspettandosi di vedere Gabrielle, ma trovandosi invece davanti il misterioso spettro. Questa volta la figura non scompare. Resta immobile sulla soglia della locanda, guardando Xena.

 

Xena si alza, fronteggiandola.

 

XENA

(proseguendo)

Linceo?

 

 

Xena fa un passo avanti e la figura svanisce.

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - CUCINA - MATTINO

 

Gabrielle sta mischiando qualcosa in un vasetto. Sente dei passi dietro di lei. S'irrigidisce, aspetta, poi appena li sente avvicinarsi si gira rapidamente su sé stessa.

 

DONNA

(sobbalzando)

AHH!

 

GABRIELLE

(dispiaciuta)

Scusami. Pensavo che fossi

qualcos... qualcun altro.

 

La donna si accosta a Gabrielle con diffidenza.

 

DONNA

Non so cosa state cercando di

fare. Non ci sono demoni qui.

(pausa)

Tranne Xena.

 

 

Gabrielle volta la schiena alla donna e ricomincia la sua miscelazione.

 

GABRIELLE

I predoni non lo sanno.

 

DONNA

Lo sapranno. I miei amici nelle loro mani

non confermeranno la vostra stupida storia.

 

Gabrielle non si gira, ma un piccolo sorriso le compare in volto.

 

GABRIELLE

No, a meno che qualcuno non gli faccia una soffiata.

Ma non sarebbe grandioso se ci credessero?

Allora lascerebbero in pace Amphipoli.

 

La donna sembra arrabbiata, poi si ferma a riflettere.

 

DONNA

No. Questo spaventerebbe

anche i mercanti.

 

GABRIELLE

Non proprio. Diremmo che i demoni

proteggono chiunque viva qui.

Magari vi faranno prezzi migliori.

 

DONNA

(riflettendo)

Forse.

(pausa)

Ma non c'è modo di farglielo

sapere, quindi inutile parlarne.

 

Gabrielle si gira, il vasetto pieno di qualcosa di scuro e appiccicoso tra le mani.

 

GABRIELLE

Certo che c'è.

(sorridendo)

Mai sentito parlare dei Troiani?

 

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - CORRIDOIO SUL RETRO - GIORNO - PIÙ TARDI

 

Xena sta muovendosi cauta nei recessi oscuri della locanda, dove non hanno ancora iniziato a ripulire. Supera la stanzetta che hanno occupato, alla chiara ricerca di qualcosa.

 

XENA

Linceo? Avanti, dove sei?

 

 

Xena sposta delle macerie. Una parte della parete è crollata, ed il buio è fitto. Rimuove un altro pezzo di mobilio mezzo marcito, e se lo getta alle spalle.

 

Si trova davanti una trave di sostegno. La circonda con entrambe le braccia e la trascina all'indietro. I muri intorno a lei scricchiolano minacciosamente.

 

XENA

(proseguendo)

Uh oh.

 

Xena si ferma, ma la pesante trave di legno si è già smossa. La lascia andare e schizza indietro, ma l'intera parete di fronte a lei rovina su sé stessa di schianto, in una pioggia di detriti.

 

STACCO SU:

 

EST. STRADA PER AMPHIPOLI - GIORNO - NELLO STESSO MOMENTO

 

Gabrielle si nasconde dietro un masso di discreta grandezza, sorvegliando la strada deserta, con i pochi averi dei cittadini sparsi un po' dappertutto.

 

Al centro del sentiero vi sono collosi mucchietti neri di catrame come fossero caduti a gocce, e disposti ad arte con le restanti piume di gallina che ne emergono, piccole ossa di animali che sporgono qua o là, insieme ad occasionali fibbie di cinture e bottoni.

 

Da oltre la curva, spunta un gruppo di persone piuttosto folto.

 

Predoni a cavallo, che si trascinano dietro i cittadini legati con robuste corde. I cittadini si oppongono strenuamente, ribellandosi all'essere riportati nelle vicinanze del villaggio.

 

Gabrielle sogghigna.

 

GABRIELLE

Spero che tu sia pronta, Xena.

 

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - CORRIDOIO SUL RETRO - GIORNO

 

Silenzio. Poi un mucchio di detriti si smuove, e una mano ne sporge. Afferra un pezzo di maceria e lo scaraventa da parte, poi ne prende un altro.

 

Lentamente, Xena emerge, completamente ricoperta di polvere, terra, legno marcito, e fango. Si alza in piedi e si guarda alle spalle. Il corridoio è rimasto chiuso dal crollo, ma minuscole fessure sono evidenti nella massa di detriti che blocca il passaggio. Xena dà una spallata, facendola vacillare.

 

Xena si gira e guarda davanti a lei. C'è un altro muro, ed uno spazio chiuso con assi da molto tempo.

 

Xena fruga tra le macerie alla ricerca di un'ascia, poi si mette al lavoro per staccare le assi. Alle sue spalle, appare una fievole presenza avvolta in un alone argentato.

 

STACCO SU:

 

EST. STRADA PER AMPHIPOLI - NELLO STESSO MOMENTO

 

I predoni si fermano alla prima pila della sostanza appiccicosa. Il capo salta giù di sella, e va a controllare. Coprendosi naso e bocca, arretra all'odore.

 

I cittadini scorgono le macchie e gridano tutti insieme, voltandosi in gruppo e cercando di scappare nella direzione opposta. Davanti a tutti, c'è la donna, ora insieme agli ostaggi.

 

CAPO PREDONE

Piantatela, idioti!

È solo sterco di animali!

 

Il predone rimonta a cavallo, spingendolo ad avanzare. Un po' a disagio, i suoi uomini lo seguono, trascinandosi dietro i cittadini.

 

Gabrielle scivola fuori da dietro la roccia e corre fino ad un albero che sovrasta la strada, arrampicandovisi sopra.

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - CORRIDOIO SUL RETRO - GIORNO

 

Xena ha scoperto una porta in quella che era una antica parte della locanda, situata in fondo a dei gradini rozzamente scolpiti, non dissimili da quelli che portano alla stanzetta in cui lei e Gabrielle si sono sistemate.

 

Xena s'irrigidisce, con espressione circospetta. Dietro di lei, vediamo la pallida figura fluttuante. Xena è appena distinguibile nella poca luce che filtra attraverso le macerie crollate.

 

XENA

Linceo?

 

Xena scende le scale, e posa la mano sulla vecchia porta. In quel mentre, un'altra mano, bianca e trasparente, appare accanto alla sua.

 

XENA

(proseguendo)

Era questa che

stavi cercando?

 

 

Xena spinge, ma la porta non si muove. Prova con una spallata, poi scorge un sigillo di piombo che tiene la porta sbarrata.

 

Percorre il sigillo con le dita, e aggrotta la fronte. Sollevando l'ascia, rompe il sigillo, da cui scaturisce una luce brillante, che si dissolve rapidamente.

 

Xena spinge con la punta delle dita la porta, che questa volta si apre.

 

STACCO SU:

 

EST. STRADA PER AMPHIPOLI - GIORNO

 

Maneggiando con cura una manciata di palline di ortica, Gabrielle si arrampica su un ramo, piegandolo verso il basso, creandosi un piccolo spazio per poter lanciare.

 

I predoni giungono in vista, cavalcando lentamente dato che stanno praticamente trascinandosi dietro la gente del villaggio.

 

Gabrielle prende la mira, e con una rotazione del braccio, scaglia l'ortica colpendo il capo dei predoni su un lato della testa. Poi abbandona il ramo, nel momento in cui l'uomo sobbalza, guardandosi intorno.

 

CAPO PREDONE

Ehi!

 

Gabrielle si sposta su un altro ramo, e lancia una seconda pallina, facendola rimbalzare su un tronco dall'altra parte del predone, e colpendolo ad una spalla. Il capo dei predoni si volta rapidamente, scrutando nell'altra direzione.

 

CAPO PREDONE

(proseguendo)

EHI!!!

 

Gabrielle sorride sbarazzina. È evidente che si sta divertendo. Tira un'altra pallina, e questa rimbalzando sul terreno, colpisce la pancia del cavallo del capo. Il cavallo sgroppa violentemente.

 

CAPO PREDONE

(proseguendo)

Figlio di una baccante!!!!

 

DONNA

Ecco come fa! Ti morde,

e tu neanche lo vedi!!!

 

Gabrielle coglie il capobanda in testa con un altra pallina. L'uomo sprona il cavallo verso la locanda, caparbiamente. Gabrielle tempesta gli altri banditi con spine, e questi si abbassano, cominciando a sembrare un po' scossi.

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - STANZA SEGRETA - GIORNO

 

Xena entra nella stanza segreta, facendo un passo avanti quando avverte una presenza entrare dietro di lei.

 

Si guarda intorno. A differenza della stanza in cui si sono sistemate lei e Gabrielle, questa stanza non era usata come magazzino. È rimasta nelle condizioni di quando era stata sigillata.

 

Anche se appena riconoscibile alla scarsa luce, era la stanza di un giovane. Un letto, un tavolino, degli stivali, ed altri piccoli oggetti, ognuno abbandonato dove qualcuno li aveva lasciati, completamente coperti di strati di polvere.

 

La figura bianca prende forma davanti a Xena, faccia a faccia con lei. Ora Linceo è chiaramente distinguibile. L'entità solleva una mano verso Xena.

 

LINCEO

Quanto tempo.

 

 

Xena si avvicina a lui, fermandosi solo ad un passo dal toccarlo.

 

XENA

Troppo.

 

Xena scruta il volto di Linceo.

 

XENA
(proseguendo)

Ma come mai sei qui? Ora?

 

Il fantasma di Linceo si gira, guardandosi intorno, poi va a sedersi sul letto, senza smuovere un granello di polvere.

 

LINCEO

Sono sempre stato qui.

 

Xena è visibilmente sorpresa.

 

LINCEO

(proseguendo)

Dove altro avrei potuto andare?

Questa è casa mia, no?

 

Xena si siede lentamente su uno sgabello coperto di polvere vicino al letto.

 

XENA

I Campi Elisi sono la tua

casa. Non questo posto.

 

LINCEO

(sorridendo tristemente)

Questo posto...

 

Gira intorno lo sguardo.

 

LINCEO
(proseguendo)

Tutte le mie speranze... i miei sogni... i miei

obiettivi... i nostri obiettivi, erano qui.

Tutte le cose di cui parlavamo, che

non sono mai riuscito a fare.

 

Xena studia il pavimento.

 

XENA

Vorrei poter dire lo stesso.

 

Linceo dà a Xena uno sguardo di profonda compassione, che lei non vede. Allunga una mano e tocca la spalla di Xena.

 

 

STACCO SU:

 

EST. LOCANDA DI IRENE - CORTILE - GIORNO

 

I predoni entrano infine in città. I cittadini ora stanno lottando come gatti selvatici, per liberarsi e fuggire. Continuano a tirare i banditi a destra e a sinistra, sbilanciandoli in continuazione.

 

Gabrielle li sorveglia da dietro un angolo della locanda, aggrotta la fronte e guarda l'ingresso della locanda, poi scuote la testa.

 

CAPO PREDONE

Va bene! Ora, dov'è Xena??

XENA! Vieni fuori!

 

Improvvisamente la vegetazione tra due case sbarrate si agita follemente. I cittadini strillano, mentre il fogliame si apre di schianto e Argo II carica verso di loro, coperta di quello che sembra sangue.

 

I predoni si sparpagliano, trascinandosi dietro i prigionieri.

 

GABRIELLE

Ops. Bene, Xena,

ora tocca a te.

 

Gabrielle guarda la porta della locanda, che resta chiusa.

 

CAPO PREDONE

Xena!!! Comincerò ad uccidere questi

idioti se non ti fai vedere subito qui!

 

La porta resta chiusa.

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - STANZA SEGRETA - NELLO STESSO MOMENTO

 

Linceo si alza e cammina per la stanza.

 

LINCEO

Almeno tu hai avuto la possibilità

di fare qualcosa d'importante.

 

Xena lo guarda.

 

LINCEO

(proseguendo)

Io non ho potuto nemmeno aiutare nostra

madre. Tutto quello che ho potuto fare è

guardare... Guardare mentre la torturavano.

 

 

La voce gli si spezza.

 

LINCEO
(proseguendo)

L'unico posto in cui poteva

fuggire da loro era qui.

 

Xena si alza e gli si avvicina.

 

XENA

Qui?

 

LINCEO

Veniva sempre qui e si metteva a sedere.

Qui stava tranquilla... finché non la

scoprirono e misero quel lucchetto.

 

Xena guarda i resti del sigillo sulla porta, poi riporta lo sguardo su Linceo.

 

LINCEO

(proseguendo)

Sì.

(sedendosi)

Almeno qui, posso ricordare chi ero.

 

Xena gli posa una mano sulla spalla. Linceo sussulta quasi nel sentirsi toccare, e la mano di lei non lo attraversa. Xena alza la testa per ascoltare. Sente dei rumori da fuori.

 

XENA

C'è qualcosa che devo andare a fare.

 

LINCEO

Lo so. Difendere ancora una

volta la tua vecchia casa, eh?

 

Xena si avvia di corsa, poi si ferma e guarda Linceo.

 

XENA

Già. Vuoi aiutarci?

Per amore dei vecchi tempi?

 

 

Xena tende la mano verso Linceo. Lui esita, poi si allunga a prenderla.

 

LINCEO

Per amore dei vecchi tempi.

 

STACCO SU:

 

EST. LOCANDA DI IRENE - CORTILE - POCO DOPO

 

Il capo dei predoni riprende il controllo della sua cavalcatura, e afferra una della popolazione, tirandola in sella e puntandole un pugnale alla gola.

 

Gabrielle schizza in piedi e fa per lanciarsi in avanti.

 

CAPO PREDONE

XENA!

 

Xena si cala da un albero alle spalle dei predoni. Gabrielle la vede, e si nasconde dietro un barile.

 

XENA

(gridando)

CHE C'È!!!!!??????

 

I banditi si girano tutti su loro stessi, confusi, finché la scorgono.

 

CAPO PREDONE

D'accordo! Ora ascoltami...

 

Xena avanza alla luce del sole. È mezza coperta di quello che sembra essere sangue secco. Due conigli morti legati tra loro appesi intorno al collo, e un osso di origine indefinibile infilato nella cintura.

 

XENA

Ehi! Grazie per averli riportati.

Stavo per essere un po' a... he he he, corto...

e Gabrielle cominciava ad innervosirsi.

 

Dietro il barile, Gabrielle ringhia piano.

 

GABRIELLE

(sottovoce)

Oo... Questa te la faccio pagare.

 

I cittadini si allontanano da Xena quanto più possono. La fanciulla sul dorso del cavallo del capobanda comincia ad agitarsi, e lui la colpisce alla nuca con l'impugnatura del pugnale.

 

CAPO PREDONE

Basta idiozie! Non credo affatto a questa

roba soprannaturale. Ora consegnati a noi,

o la sconterà questa sgualdrinella.

 

 

Il predone solleva il pugnale. Improvvisamente, questo gli viene strappato di mano. L'uomo fa per riprenderlo, ma l'arma cade a terra.

 

Gabrielle striscia sotto la facciata della locanda, e tira una cordicella. Si ode un lungo, basso rombo.

 

XENA

Tu non ci credi, eh?

 

Il capobanda estrae un altro pugnale, ma anche questo gli salta via di mano, e Xena lo prende al volo. Gabrielle tira di nuovo la cordicella, poi dà uno strattone ad una seconda. Risuona uno stridìo, che provoca a Xena una leggera smorfia.

 

Un'ombra copre il cortile della locanda. Tutti gli uomini alzano la testa, per vedere una nube cupa oscurare il sole, increspandosi all'interno ed all'esterno.

 

PREDONE

Ehm... Capo... Non ha un gran

bell'aspetto. Forse ti sbagliavi...

 

Anche i cittadini, appaiono adesso inquieti e veramente spaventati.

 

DONNA

Il demone!!!

 

CAPO PREDONE

(in tono disperato)

Va bene! Ora le spezzerò il collo!

Non ho bisogno di uno stupido pugnale!

 

Il capo dei predoni solleva la fanciulla e l'afferra per la mandibola, storcendole il corpo.

 

La nube cala su di lui, mentre Xena si lancia verso i cavalli, agitando le braccia.

 

I cavalli avvertono l'odore di animali morti e sangue e vengono presi dal panico.

 

CAPO PREDONE

(proseguendo)

AHHH!!!!!

 

Tutti i cavalli s'impennano e cercano di fuggire, terrorizzati dall'odore che emana Xena e dalla nube nera sopra il capo dei predoni.

 

Malgrado tutto, il bandito continua a stringere il collo della fanciulla.

 

Xena si getta nella mischia, saltando al di sopra del cavallo del predone, afferra la fanciulla e la strappa dalla presa dell'uomo mentre la nube nera si condensa intorno alla sua testa, producendo un suono come di api infuriate.

 

CAPO PREDONE

(proseguendo)

AIIIEEEE!!!!!!!!!!

 

Il capo dei predoni cade da cavallo, tenendosi la testa tra le mani, e urlando dal terrore.

 

PREDONE

Andiamocene di qui! Lasciateli!

Che se li prenda quella cosa dannata!

 

I predoni come un sol uomo, si girano e scappano, lasciando cadere le corde che trattengono i prigionieri. Dopo un attimo di sorpresa, questi si danno alla fuga a loro volta, scappando il più lontano possibile dalla locanda con tutta la velocità di cui sono capaci.

 

Xena controlla il battito della fanciulla, poi la stende a terra prima di tornare di corsa dove si trova il capo dei predoni. L'uomo di contorce al suolo, folle di terrore, senza riuscire a smettere di urlare.

 

Xena lo prende per il bavero e gli assesta un colpo in faccia. L'urlo dell'uomo s'interrompe di colpo, e questi si accascia, privo di sensi. Xena lo lascia cadere.

 

La nube si alza e si allontana, cambiando da nera, a grigia, ad un bianco candido. Il vento si placa, il sole riappare, e un timido uccello comincia a cinguettare coraggiosamente dopo qualche momento.

 

Gabrielle emerge dal suo riparo e va al fianco di Xena. La fanciulla si muove, poi alza la testa, e le vede. Si rimette in piedi stordita e scappa via rifugiandosi tra la vegetazione.

 

GABRIELLE

(con un sospiro)

Non è andata esattamente

come avevamo progettato...

 

XENA

(sorridendo debolmente)

Non succede mai.

 

La nube bianca si avvicina librandosi nell'aria. Gabrielle si gira a guardarla, poi si rivolge a Xena.

 

GABRIELLE

Mi presenti?

 

 

XENA

Certo. Andiamo dentro.

 

Le due donne si avviano verso la locanda. La nube le segue.

 

DISSOLVENZA.

 

FINE DELL'ATTO 4

 

 

EPILOGO

 

APERTURA SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - SALA PRINCIPALE - PIÙ TARDI QUELLA NOTTE

 

Gabrielle siede al tavolo nuovo, ad osservare il fuocherello nel camino ricostruito. Sembra persa nei suoi pensieri.

 

Il fantasma di Linceo prende forma lì vicino e resta a guardarla brevemente, prima di fluttuare fino a lei. Gabrielle alza la testa, e gli sorride con calore.

 

Linceo risponde al suo sorriso.

 

 

GABRIELLE

Ti ringrazio.

 

Linceo sembra leggermente sorpreso. Diventa un po' più solido, e apparentemente deve fare uno sforzo per riuscire a comunicare con lei.

 

LINCEO

Perché?

 

GABRIELLE

Per esserti rivelato a Xena.

Significa moltissimo per lei.

 

Linceo si siede accanto a Gabrielle.

 

LINCEO

Lei è l'unica con cui sia riuscito a

comunicare. Nessun altro... neanche

nostra madre. Non so perché.

 

GABRIELLE

(ironicamente)

Oh, io credo di saperlo. Ma sono lieta

di averti potuto incontrare, dopo aver tanto

sentito parlare di te in tutti questi anni.

 

Linceo sorride.

 

LINCEO

Penso che dovrei essere io a ringraziarti.

 

GABRIELLE

Di cosa?

 

LINCEO

Per averla salvata.

 

Questa volta è il turno di Gabrielle di sorridere. Sta per rispondere quando la porta d'ingresso si apre ed entra Xena.

 

XENA

Ho legato l'ultimo di quei bastardi alla

groppa di un somaro, coperto di quella tua

cacca di drago e con il resto di quelle

piume. Non credo che torneranno.

 

GABRIELLE

(ridacchiando)

Ricordami di dimenticare quella ricetta, hm?

 

Xena si avvicina e si siede. Guarda Linceo, la cui immagine sembra continuamente attenuarsi e definirsi.

 

XENA

Grazie per l'aiuto.

 

LINCEO

(distrattamente)

Hm? È stato bello tornare a...

 

La voce di Linceo si spegne.

 

XENA

Che c'è?

 

C'è una bussata alla porta. Dopo un attimo, si apre, e la donna che il capo dei predoni voleva uccidere entra. Linceo scompare alla vista.

 

DONNA

Salve.

 

Xena e Gabrielle si scambiano uno sguardo.

 

 

GABRIELLE

Va meglio?

 

La donna si avvicina a loro, ed esitando si mette a sedere sulla sedia che Linceo occupava, stringendosi le mani.

 

DONNA

Mi avete salvato la vita. Ora che è tutto

finito, è più facile rendersene conto.

 

Xena si appoggia indietro sulla sedia.

 

XENA

Dovevamo farlo sembrare vero.

E questo significava spaventare tutti.

 

DONNA

(mestamente)

E ci siete riuscite. Eravamo

terrorizzati. Era tutto così reale.

 

GABRIELLE

Che pensate di fare adesso?

 

La donna sembra leggermente indecisa. Esita e guarda il pavimento per un bel po' prima di rispondere.

 

DONNA

I predoni non torneranno. Abbiamo

sentito che stanno ancora scappando.

(alzando gli occhi)

Quindi abbiamo pensato... di restare qui

per qualche tempo. E vedere che succede.

 

La donna si alza in piedi.

 

GABRIELLE

Sono felice che restiate. Andrà tutto bene.

 

DONNA

(stringendosi nelle spalle)

Vedremo. Comunque, grazie ancora.

 

La donna se ne va. Xena sembra leggermente sorpresa.

 

XENA

Huh.

(guardandosi intorno)

Linceo?

 

Molto lentamente, Linceo riappare, notevolmente più trasparente di quanto fosse prima.

 

LINCEO

Sta succedendo qualcosa di strano.

 

Xena e Gabrielle si alzano all'unisono e si guardano rapidamente intorno, aspettandosi evidentemente un qualche tipo di attacco.

 

XENA

Di che si tratta?

 

Linceo scompare un momento, poi torna.

 

LINCEO

Qualcuno mi sta chiamando.

Mi chiama lontano da qui.

 

XENA

Chi? Per andare dove?

 

LINCEO

(piano)

Non lo so. È qui che sono sempre stato.

Non potevo andare da nessuna altra parte, ma ora...

(ascoltando)

Sembra nostra madre.

 

Xena gli si avvicina. Gabrielle si copre la bocca con la mano, con un espressione di comprensione in volto.

 

XENA

Tu hai fatto qualcosa

d'importante qui, Linceo.

 

LINCEO

(stupito)

Davvero?

 

 

Guarda Xena.

 

LINCEO
(proseguendo)

L'abbiamo fatto insieme.

 

Lo sguardo di Xena è un miscuglio di gioia e tristezza.

 

XENA

(con voce rotta)

Abbraccia nostra madre per me.

 

Linceo fa per scomparire, poi torna a solidificarsi, e va verso Xena, prendendola tra le braccia. I due si stringono in un forte abbraccio, poi Linceo sparisce lentamente, divenendo trasparente, finché di lui non resta che una leggera luce dorata nebulizzata sulla pelle di Xena.

 

 

Le braccia di Xena le ricadono lungo i fianchi, e lei sorride malinconica. Gabrielle si lascia finalmente sfuggire un sospiro che sembra aver trattenuto.

 

GABRIELLE

Caspita.

 

XENA

Già.

 

Gabrielle si avvicina e passa il braccio intorno alla vita di Xena. Xena appoggia il suo intorno alle spalle di Gabrielle, e le due donne restano lì, a godersi quel momento.

 

 

STACCO SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - SALA PRINCIPALE - DUE SETTIMANE DOPO - MATTINO

 

Il cambiamento è quasi incredibile. La locanda è stata completamente ricostruita. Nella sala principale ci sono tavoli, sedie, mensole dove tenere il vasellame, ecc.

 

Il ripiano del caminetto è decorato con vari articoli di terracotta.

 

I muri sono stati completamente rimessi in sesto, il tetto completato, uno sguardo in cucina attraverso la porta aperta rivela una stanza restaurata e luminosa, con lo scorcio di una padella logora e deformata appesa al muro.

 

Una Gabrielle, chiaramente di ottimo umore, entra. Accarezza la superficie di un tavolo, poi va alla finestra e guarda fuori.

 

GABRIELLE

Che splendida giornata.

 

Xena entra dietro di lei, e sente. Posa una brocca su un tavolo e raggiunge Gabrielle.

 

XENA

Di certo.

(pausa)

Bene, abbiamo quasi finito qui.

 

Gabrielle si gira e contempla il loro lavoro.

 

GABRIELLE

E abbiamo anche fatto un gran bel lavoro.

(sorridendo compiaciuta)

Questo posto è bellissimo.

 

XENA

Mmh-mh. Peccato che non ci sia nessuno a

cui affidarne la gestione. Temo che siamo

state un po' troppo realistiche per loro.

 

Gabrielle assentisce malinconicamente.

 

GABRIELLE

È davvero un peccato essere costrette a

chiuderla, ma magari potremmo trovare

qualcuno disposto a tornare a vivere qui.

 

Xena guarda Gabrielle di sottecchi.

 

XENA

A te piacerebbe?

 

 

Colta di sorpresa, Gabrielle si volta verso Xena e la fissa a lungo.

 

GABRIELLE

Trovare qualcuno? Oppure...?

 

XENA

Vivere qui.

 

Gabrielle scruta attentamente Xena, che le sembra seria. Tuttavia, dopo una breve pausa, Gabrielle tira fuori un sorriso leggermente rammaricato.

 

GABRIELLE

Non sarebbe possibile. Tu ed io

sappiamo bene che non è qui

che ci conduce la nostra strada.

 

Xena annuisce.

 

XENA

Lo so.

 

GABRIELLE

(piano)

Ma forse un giorno.

 

 

XENA

(con un leggero sorriso)

Un giorno.

 

Si guarda intorno.

 

XENA

(proseguendo)

Per allora probabilmente dovremo

ricostruirla dalle fondamenta.

 

GABRIELLE

(ridacchiando)

Probabilmente.

 

Da fuori arrivano delle grida, ed entrambe le donne tornano a guardare dalla finestra. Le siepi sono state tutte abbassate e la locanda è chiaramente visibile dalla strada, da cui ora sta risalendo un carro tirato da un solo, mesto somarello. Davanti alla bestiola cammina una donna, che volta la testa verso la locanda.

 

Gabrielle resta senza fiato.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Selina!

 

DISSOLVENZA INCROCIATA SU:

 

INT. LOCANDA DI IRENE - SALA PRINCIPALE - POCO DOPO

 

Leuca, Selina, suo marito, e il bambino siedono intorno ad uno dei tavoli della locanda. Sono scombussolati e sfiniti dal viaggio, e sembrano decisamente in cattive condizioni. I loro abiti appaiono bruciacchiati agli orli.

 

LEUCA

Il fuoco ci ha portato via tutto. L'intero

villaggio è distrutto. Non eravamo

veramente diretti qui ma...

 

Xena e Gabrielle si scambiano un'occhiata.

 

XENA

Ma eccovi qua.

 

SELINA

Neanche sapevamo che questo

posto esistesse ancora... o che

ci avremmo trovato voi due.

 

Selina gira lo sguardo per la locanda.

 

SELINA

(proseguendo)

Non abbiamo molto denaro. Non credo

che ce lo possiamo permettere. Pensate che

ci affitterebbero una stanza a metà prezzo?

 

Gabrielle nasconde un sorriso. Xena sembra piuttosto perplessa.

 

XENA

Penso che potrete mettervi

d'accordo. E poi che progetti avete?

 

SELINA

Nessuno in particolare. Trovare

un posto dove stabilirci. Magari ci

daranno del lavoro in qualche città.

 

Gabrielle guarda Xena. Xena le restituisce lo sguardo.

 

XENA

Mai pensato di fare i locandieri?

 

DISSOLVENZA INCROCIATA SU:

 

EST. LOCANDA DI IRENE - CORTILE - QUALCHE GIORNO DOPO

 

Xena e Gabrielle sono pronte a partire. Salutano con la mano Leuca e Selina in piedi sulla porta della locanda, e si avviano per la strada.

 

GABRIELLE

Sai, Xena, è incredibile come tutte

le cose si siano sistemate da sole.

 

Xena cammina con passo pesante nei suoi stivali, che sembrano alquanto nuovi.

 

XENA

Cioè che la tua famiglia fosse

alla ricerca di una casa proprio

nel momento in cui noi cercavamo

qualcuno a cui darne una? Sì, be'...

 

Mentre varcano i confini della città, Xena inspira una boccata d'aria fresca.

 

XENA

(proseguendo)

A volte la vita si

accomoda da sé.

 

 

Si gira verso Gabrielle.

 

XENA
(proseguendo)

Ti senti meglio?

 

Gabrielle è impegnata a perfezionare i suoi giochi di destrezza. Alza la testa, sorpresa.

 

GABRIELLE

Io? Mi sento benissimo.

(ridendo)

Ora, mi mostri di nuovo quel lancio?

 

Xena sorride e le due donne si allontanano lungo la strada.

 

DISSOLVENZA.

 

DISCLAIMER

Nessuna locanda è stata danneggiata durante la realizzazione di questo episodio,

ma Gabrielle si è ritrovata a togliersi schegge per mesi.

 

 

HORSEFEATHERS
Xena e il cavallo alato