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ATTO 1

 

APERTURA SU:

 

EST. POMPEI - GIORNO

 

Gabrielle segue la direzione dello sguardo concentrato di Xena, e vede il Vesuvio in tutta la sua maestosa gloria. Al di sopra della cima, un pennacchio bianco si leva scintillando alla luce del sole nascente.

 

GABRIELLE

È soltanto foschìa, vero?

 

 

Guarda Xena, la cui espressione è immutata. Alto nel cielo, un vasto stormo di uccelli vira improvvisamente allontanandosi dal Vesuvio come una nuvola che si sposta rapida e vola velocemente nella direzione opposta, gridando il proprio spavento.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Non è foschìa. Xena,

ti prego, mi dici che succede?

 

Lisastro arresta il suo folle saltellare intorno e le si avvicina.

 

LISASTRO

Xena sa, Gabrielle. Lei sa.

Anche gli uccelli dell'aria sanno.

Il giudizio di Dio sta arrivando, e

anche rapidamente.

(pausa, alzando la voce)

Hai sentito, Pompei?!

Preparati ad incontrare il tuo fato!

 

GABRIELLE

Xena...

 

Come risvegliandosi, finalmente Xena si volta.

 

XENA

Tu pensa a lui. Io prendo la nostra

roba. Dobbiamo andarcene. Subito.

 

GABRIELLE

Ma...

 

Ma si ritrova a parlare con l'aria.

 

Frustrata oltre ogni dire, Gabrielle serra i pugni e alza il viso verso il cielo.

 

GABRIELLE

(proseguendo, gridando)

Per il Tartaro, ma cosa

succede qui?!?!?

 

 

Un momento dopo, Xena corre fuori dalla casa con le loro poche cose tra le braccia. Guarda Gabrielle, poi Lisastro che sta ancora ridacchiando come un folle, quindi torna a rivolgersi alla compagna. Il suo sopracciglio si inarca.

 

Gabrielle incrocia le braccia, battendo il piede in terra.

 

XENA

Gabrielle, dobbiamo andarcene.

 

GABRIELLE

E io devo avere delle risposte.

Per favore. Vuoi dirmi che succede?

 

Emettendo un silenzioso sospiro, Xena attraversa la distanza che le separa e, posando gentilmente le mani sulle spalle di Gabrielle, la fa girare ancora verso il Vesuvio.

 

XENA

Il Vesuvio non è una montagna.

 

 

Lo sguardo di Gabrielle guizza oltre la sua spalla, con espressione di evidente incredulità.

 

GABRIELLE

(lentamente)

Va bene... allora, se non è

una montagna, cos'è?

 

XENA

È un vulcano.

 

GABRIELLE

Un vulcano... Oh, ci sono.

Vulcano, come il dio, molto bene.

 

XENA

Questo non è uno scherzo,

Gabrielle. Ho visto qualcosa di

molto simile quando ero in Cina.

 

GABRIELLE

Cosa successe?

 

XENA

La cima del vulcano scoppiò in una

esplosione enorme. Non avevo mai visto

niente del genere. La terra ci tremava sotto

i piedi dalla forza dell'eruzione. Lava ardente

schizzava nel cielo più alta del Monte Olimpo,

e poi scendeva lungo i fianchi del vulcano come

un fiume di fuoco, uccidendo tutto quello che

toccava. Una soffocante cenere nera cadeva

come una tormenta, mutando il giorno nella

più nera delle notti. Morirono a migliaia

davanti ai miei occhi, consumati da

quel fiume di fuoco e cenere.

 

GABRIELLE

(in un sussurro)

Per gli dèi...

 

XENA

Ecco perché dobbiamo partire

subito. La nostra sola speranza di

sfuggirgli è arrivare al porto e fuggire

per mare. Prenderemo quanta più

gente sarà possibile con noi,

ma dobbiamo sbrigarci.

 

LISASTRO

Non curatevi dei malvagi abitanti

di questa sciagurata città, Xena. Sono

condannati. Hanno scelto di sigillare le

loro orecchie al mio messaggio e...

 

XENA

E io invece ti sigillerò

le labbra se non stai zitto

e vieni con noi. Adesso.

 

Un ruvido strattone alla sua toga, e Lisastro non può fare altro.

 

STACCO SU:

 

EST. VIA DELL’ABBONDANZA - GIORNO

 

Ancora una volta, la strada principale di Pompei è uno scenario di caos assoluto. Stavolta, tuttavia, sono gli animali della città la causa del macello. Avvertendo l'imminente pericolo, cavalli, asini, capre, maiali, e una massa di altre creature cercano disperatamente una via di fuga, travolgendo carri, schiacciando merci, persone, e calpestandosi anche tra loro nel panico.

 

Gente mezza vestita, scarmigliata, la maggior parte ancora in preda ai postumi per i festini della notte prima, se ne sta per la strada confusa e frastornata in mezzo agli animali che continuano a fuggire in massa.

 

Uno degli uomini, Africano, fissa stolidamente la fune spezzata che una volta aveva legato la sua capra da primato.

 

Spingendo Lisastro tra le braccia di Gabrielle, Xena afferra Africano per la toga e lo scuote rudemente.

 

L'uomo alza lo sguardo su di lei, stupefatto.

 

AFRICANO

Era la mia capra migliore.

 

XENA

Lascia perdere la capra. Raduna

la tua famiglia e dirigiti al porto,

più velocemente che puoi.

 

 

AFRICANO

(confusamente)

Che c'entra il porto

con la mia capra?

 

XENA

La tua capra è scappata

perché ha capito qualcosa che

evidentemente tu non hai capito.

 

AFRICANO

E cosa sarebbe, se

puoi dirmelo?

 

XENA

Il Vesuvio sta per saltare in aria e

chiunque resti in questa città

non sarà altro che cenere.

 

L'uomo la guarda per un momento. Poi una risata gli monta dal petto, seguita da molte altre, fino a piegarsi in due dal ridere.

 

AFRICANO

Il Vesuvio... saltare per aria.

Oh, Xena... scusami, ma...

tu sei impazzita.

 

LISASTRO

Dice solo la verità, tu servo di

Satana! Il giudizio del Dio

d'Amore sta per cadere

sulla vostra testa!

 

La risata di Africano diventa solo più forte.

 

XENA

(cupamente)

Andiamo, Gabrielle. Non

c'è tempo per questo.

 

GABRIELLE

Africano, ti prego. Xena

ti sta dicendo la verità!

 

Africano si raddrizza, asciugandosi le lacrime dagli occhi.

 

AFRICANO

Mi dispiace, Gabrielle. Tu mi piaci,

davvero. Ma abbi cura della Principessa

Guerriera, va bene? Ha chiaramente

ceduto alla follia del suo amico.

 

Prima che Gabrielle possa dire altro, Africano si gira e si avvia tra le macerie, alla ricerca della sua capra.

 

STACCO SU:

 

EST. BARD ROCK CAFÉ - GIORNO

 

XENA

Io torno indietro a prendere le nostre

cose. Tu vedi se riesci a convincere

Marcella Flavia a venire con noi.

 

 

GABRIELLE

Ci proverò.

 

STACCO SU:

 

INT. BARD ROCK CAFÉ - GIORNO

 

Incurante del caos all'esterno, Marcella Flavia sta preparando il locale per un nuovo giorno. Si volta, sorridente all'ingresso di Gabrielle.

 

MARCELLA FLAVIA

Gabrielle! Benvenuta!

Ci sei mancata al festival

la notte scorsa.

 

GABRIELLE

(sbrigativamente)

Marcella Flavia, devi

venire con me. Adesso.

 

 

MARCELLA FLAVIA

Cosa? Dove?

 

GABRIELLE

Per favore. Vieni e basta.

Non ho tempo di...

 

MARCELLA FLAVIA

Il Café sta per aprire,

Gabrielle. Non posso venire

da nessuna parte ora. Mi disp...

 

GABRIELLE

Il Monte Vesuvio sta per

eruttare. Se resti qui,

sarai uccisa.

 

MARCELLA FLAVIA

Il Monte Vesu...

 

La donna sorride, riprendendo il suo lavoro.

 

MARCELLA FLAVIA

(proseguendo)

Hai fatto un errore a trascorrere la

notte in compagnia di Lisastro, credo.

Gabrielle, i sacerdoti hanno assicurato

che Vulcano era compiaciuto dal nostro

sacrificio. Non devi temere. Pompei

è assolutamente al sicuro.

 

Disperata, Gabrielle afferra Marcella Flavia per il braccio e la trascina fuori. La donna aggrotta la fronte nel vedere il caos per la strada.

 

MARCELLA FLAVIA

(proseguendo)

Ma che sta succedendo?

È ancora Lisastro?

 

GABRIELLE

Gli animali. Loro sanno che il

pericolo è vicino, Marcella Flavia.

Lo sanno loro e lo sa Xena. Ti

scongiuro, dobbiamo andare al

porto. È la nostra sola possibilità.

 

La donna si sottrae gentilmente alla presa di Gabrielle e la fissa tristemente.

 

MARCELLA FLAVIA

Mi dispiace, Gabrielle. Non

posso andarmene. Il mio locale...

 

GABRIELLE

Non ci sarà più nessun locale.

Non lo capisci? Questa

città è condannata!

 

MARCELLA FLAVIA

Ma...

 

GABRIELLE

Guarda la cima del Vesuvio.

Che cosa vedi?

 

MARCELLA FLAVIA

Un po' di nebbia. Una nuvoletta.

Una cosa del genere...

 

GABRIELLE

Una nuvola? Vedi qualche

altra nuvola intorno?

 

MARCELLA FLAVIA

No, ma...

 

GABRIELLE

Non è una nuvola. Non è nebbia.

Quella montagna sta preparandosi

ad eruttare. Xena non si sbaglia

mai su queste cose. Mai.

 

MARCELLA FLAVIA

Mi spiace...

 

 

GABRIELLE

Ascolta. Se ci sbagliamo, cosa ci

avrai rimesso? Un paio di ore? Sono

certa che i tuoi clienti ti perdoneranno.

Ma se abbiamo ragione... Ti prego.

 

Dopo un lungo momento, Marcella Flavia finalmente annuisce.

 

MARCELLA FLAVIA

Benissimo. Acconsentirò alla tua

richiesta, ma tu devi aiutarmi a

raccogliere tutti questi scritti.

Non me ne andrò senza.

 

GABRIELLE

Non abbiamo il tempo!

 

MARCELLA FLAVIA

Io non me ne andrò senza di loro!

 

Gabrielle sospira.

 

GABRIELLE

D'accordo. Ma sbrighiamoci, per favore.

 

Carica dei loro bagagli, Xena entra nel locale, accigliandosi nel vedere Marcella Flavia e Gabrielle affrettarsi a staccare pergamene dalle pareti, stipandole dentro grandi sacche.

 

XENA

Che succede?

 

GABRIELLE

Non vuole andarsene senza.

 

Xena viene avanti in due falcate prima che il suo movimento sia arrestato da un rombo minaccioso. Improvvisamente, il terreno sotto i loro piedi si scuote, scagliando Marcella Flavia e Gabrielle al suolo di peso. Riuscendo a malapena a mantenersi in equilibrio, Xena ricomincia ad avanzare con cautela.

 

Il suolo cessa di tremare, poi una seconda, più forte scossa fa sussultare l'edificio, e con un sinistro schianto, parte del soffitto crolla, direttamente addosso alle due donne a terra.

 

XENA

GABRIELLE!!  GABRIELLE!!!

 

 

DISSOLVENZA.
 

FINE DELL'ATTO 1

ATTO 2