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Produzione #V1007 - Episodio 7
(Finale di Stagione)

Ocean of Fire

(XENA E L'OCEANO DI FUOCO)


SCRITTO DA
Linda Crist


DIRETTO DA
Denise Byrd


PRODOTTO DA
C
arol Stephens


TRADUZIONE ITALIANA
Scanto

ADATTAMENTO FOTOGRAFICO
Judi Mair


ARTWORK
Lùcia


TITOLI GRAFICI
MaryD


COLLABORAZIONE TECNICA ITALIANA
Scanto & Harry



 

PROLOGO

 

APERTURA SU:

 

EST. ALTURE DESERTICHE - GIORNO

 

È una luminosa giornata di sole. Anche troppo, in realtà. Sulle alture, il calore emana dal suolo desertico quasi in forma fisica. La sola vegetazione in vista è qualche sprazzo di sterpaglia marrone. Il vento sferza il terreno, sollevando la sabbia in turbinanti mulinelli di polvere.

 

In cima ad una collina, appaiono Xena e Gabrielle abbigliate in un'appropriata tenuta da deserto. Superano arrancando la cresta della collina, scendendo sull'altro versante, mentre con i loro stivali alti e soffici si lasciano dietro orme profonde nella sabbia. Nessuna delle due sembra molto felice.

 

GABRIELLE

Sei sicura che abbiamo preso

la strada giusta al Mar Morto?

 

XENA

Sì, sì, sono sicura.

(tra sé)

Credo.

 

Gabrielle si ferma, girando su sé stessa più volte per liberare l'orlo della sua lunga tunica che le si è arrotolato intorno alle gambe. Sospira frustrata e sputa.

 

GABRIELLE

Puah! Bleah! Odio il

sapore della sabbia.

 

XENA

Allora tieni chiusa la bocca.

 

 

Gli occhi di Xena lampeggiano malignamente, mentre lancia uno sguardo in tralice a Gabrielle che fa per protestare proprio nel momento in cui un altro turbine di polvere passa tra loro, riempiendole ancora la bocca di sabbia.

 

GABRIELLE

Ugh!

 

Sputa di nuovo, gettando un'occhiataccia a Xena che le risponde con un sorriso impertinente.

 

XENA

Te l'ho detto.

 

La guerriera continua a camminare e Gabrielle avanza a fatica per raggiungerla.

 

GABRIELLE

Già, be', la mia bocca non è l'unico

posto pieno di sabbia. Pensi che

potremo trovare un luogo

dove ripulirci un po'?

 

XENA

Stai innervosendoti, mio bardo?

 

GABRIELLE

(borbottando sarcasticamente)

Sai quanto adoro il deserto.

 

XENA

Siamo in due. Ma permettimi di

puntualizzare che non sono io quella

che doveva fare questa gitarella.

 

Gabrielle si ferma e si mette entrambe le mani sui fianchi.

 

GABRIELLE

Questo che vorrebbe dire? Eh?

 

Riaffianca di nuovo Xena.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Credi che sia colpa mia?

Xena! Non c'è un "effetto

Gabrielle". Te lo giuro.

 

 

XENA

(con aria divertita)

Uh huh.

 

GABRIELLE

Xena!

 

XENA

Amo sentirti pronunciare

il mio nome.

 

Gabrielle le lancia una versione approssimativamente somigliante dello SGUARDO, e la supera furiosa a grandi passi. Xena fa una lieve risatina e scuote la testa, poi allunga a sua volta il passo fino a riportarsi al suo fianco e le mette una mano sulla spalla. Gabrielle la scrolla via.

 

XENA

(proseguendo, piano)

Gabrielle, mi dispiace.

 

Gabrielle assotiglia gli occhi mentre considera le sue scuse. Ma davanti al sorriso della compagna non può far altro che rispondere anche lei con un sorriso. Le tende la mano e Xena accetta l'invito, intrecciando le dita nelle sue, mentre continuano il cammino.

 

GABRIELLE

Ti ringrazio. Xena, davvero, non è

colpa mia se il Graal è finito

tra la mia roba.

 

XENA

Lo so, ma sarò molto felice quando ci

saremo liberate di lui e della sfortuna

che si porta dietro. Draghi sputafuoco.

Spettri. Aspiranti seguaci.

 

GABRIELLE

(ridacchiando)

Non si tratta di sfortuna, Xena.

La nostra vita era già così prima

di entrare in possesso del Graal.

 

XENA

Vero. Tuttavia, è meglio che ritorni

nel posto a cui appartiene. La voce di

Merlino che ti chiama dalla bisaccia nel

cuore della notte mi dà i brividi. Per non

parlare del suo pessimo tempismo.

 

Gabrielle arrossisce.

 

GABRIELLE

Mi chiedo come mai Galahad

ci tenesse tanto, se è portatore

di tale sventura?

 

XENA

Non ne ho idea, ma conoscendo Merlino,

deve averlo messo nella tua bisaccia sapendo

che avremmo fatto la cosa giusta e lo avremmo

riportato al tempio da cui fu sottratto.

 

Si ferma annusando l'aria, mentre un largo sorriso le appare in volto.

 

XENA

(proseguendo)

Forza, il tuo bagno ti aspetta. C'è

dell'acqua appena dopo la prossima altura.

 

Annusa ancora, accigliandosi.

 

 

GABRIELLE

Che c'è?

 

Xena non risponde, ma la conduce rapidamente in cima all'altura. Sotto di loro si stende una magnifica oasi con uno scintillante specchio d'acqua azzurra, circondato da un'erba verde e rigogliosa e numerose palme ad alto fusto. Dalla parte opposta del laghetto, staziona un branco di cavalli arabi coi manti dei più vari colori, alcuni a pascolare ed altri intenti a bere.

 

GABRIELLE

(proseguendo)

Oh. Sono bellissimi.

 

Il volto di Xena appare rattristato e la sua risposta giunge quasi in un sussurro.

 

XENA

Sì, è vero.

 

Gabrielle le posa la mano sulla spalla.

 

GABRIELLE

Stai bene?

 

XENA

Sì. Solo... Trovai Argo in un

branco come questo. Non tanto

distante da qui, in effetti.

 

GABRIELLE

Davvero? Xena, non mi hai mai detto

di essere passata da queste parti

prima del nostro incontro.

 

 

XENA

(tristemente)

Non ce n'è mai stata l'occasione.

 

Gabrielle le passa un braccio intorno alla vita.

 

GABRIELLE

Ti va di parlarne?

 

Xena riesce a tirare fuori un sorriso e le restituisce l'abbraccio, annuendo lievemente.

 

XENA

Fu subito dopo aver lasciato

Hercules. Immediatamente prima

di incontrare te. Fu uno dei periodi

più solitari della mia vita.

 

GABRIELLE

Se ti sentivi tanto sola, perché non tornasti

da Hercules? Era tuo amico. Ti avrebbe

accolta con piacere. Dopo quello che

aveva fatto per te, non era il tuo eroe?

 

XENA

(piano)

Eroe? No. Mentore, forse, ma non ho mai

pensato a lui come al mio eroe. E poi,

ero troppo testarda. Dovevo capire

un po' di cose da sola.

 

Xena sorride a Gabrielle e le arruffa i capelli.

 

XENA

(proseguendo)

Forza, andiamo a dare

un'occhiata a quell'acqua.

 

Gabrielle la osserva attentamente e annuisce piano, accettando in apparenza il cambio di argomento. Insieme si dirigono mano nella mano verso l'acqua, mentre noi andiamo in...

 

DISSOLVENZA.
 

FINE DEL PROLOGO

 

ATTO 1