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Produzione #V1007 -
Episodio 7 Ocean of Fire (XENA E L'OCEANO DI FUOCO) | |||||
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ADATTAMENTO FOTOGRAFICO ARTWORK TITOLI GRAFICI COLLABORAZIONE TECNICA ITALIANA | ||||
PROLOGO
APERTURA SU:
EST. ALTURE DESERTICHE - GIORNO
È una luminosa giornata di sole. Anche troppo, in realtà. Sulle alture, il calore emana dal suolo desertico quasi in forma fisica. La sola vegetazione in vista è qualche sprazzo di sterpaglia marrone. Il vento sferza il terreno, sollevando la sabbia in turbinanti mulinelli di polvere.
In cima ad una collina, appaiono Xena e Gabrielle abbigliate in un'appropriata tenuta da deserto. Superano arrancando la cresta della collina, scendendo sull'altro versante, mentre con i loro stivali alti e soffici si lasciano dietro orme profonde nella sabbia. Nessuna delle due sembra molto felice.
GABRIELLE Sei sicura che abbiamo preso la strada giusta al Mar Morto?
XENA Sì, sì, sono sicura. (tra sé) Credo.
Gabrielle si ferma, girando su sé stessa più volte per liberare l'orlo della sua lunga tunica che le si è arrotolato intorno alle gambe. Sospira frustrata e sputa.
GABRIELLE Puah! Bleah! Odio il sapore della sabbia.
XENA Allora tieni chiusa la bocca.
Gli occhi di Xena lampeggiano malignamente, mentre lancia uno sguardo in tralice a Gabrielle che fa per protestare proprio nel momento in cui un altro turbine di polvere passa tra loro, riempiendole ancora la bocca di sabbia.
GABRIELLE Ugh!
Sputa di nuovo, gettando un'occhiataccia a Xena che le risponde con un sorriso impertinente.
XENA Te l'ho detto.
La guerriera continua a camminare e Gabrielle avanza a fatica per raggiungerla.
GABRIELLE Già, be', la mia bocca non è l'unico posto pieno di sabbia. Pensi che potremo trovare un luogo dove ripulirci un po'?
XENA Stai innervosendoti, mio bardo?
GABRIELLE (borbottando sarcasticamente) Sai quanto adoro il deserto.
XENA Siamo in due. Ma permettimi di puntualizzare che non sono io quella che doveva fare questa gitarella.
Gabrielle si ferma e si mette entrambe le mani sui fianchi.
GABRIELLE Questo che vorrebbe dire? Eh?
Riaffianca di nuovo Xena.
GABRIELLE (proseguendo) Credi che sia colpa mia? Xena! Non c'è un "effetto Gabrielle". Te lo giuro.
XENA (con aria divertita) Uh huh.
GABRIELLE Xena!
XENA Amo sentirti pronunciare il mio nome.
Gabrielle le lancia una versione approssimativamente somigliante dello SGUARDO, e la supera furiosa a grandi passi. Xena fa una lieve risatina e scuote la testa, poi allunga a sua volta il passo fino a riportarsi al suo fianco e le mette una mano sulla spalla. Gabrielle la scrolla via.
XENA (proseguendo, piano) Gabrielle, mi dispiace.
Gabrielle assotiglia gli occhi mentre considera le sue scuse. Ma davanti al sorriso della compagna non può far altro che rispondere anche lei con un sorriso. Le tende la mano e Xena accetta l'invito, intrecciando le dita nelle sue, mentre continuano il cammino.
GABRIELLE Ti ringrazio. Xena, davvero, non è colpa mia se il Graal è finito tra la mia roba.
XENA Lo so, ma sarò molto felice quando ci saremo liberate di lui e della sfortuna che si porta dietro. Draghi sputafuoco. Spettri. Aspiranti seguaci.
GABRIELLE (ridacchiando) Non si tratta di sfortuna, Xena. La nostra vita era già così prima di entrare in possesso del Graal.
XENA Vero. Tuttavia, è meglio che ritorni nel posto a cui appartiene. La voce di Merlino che ti chiama dalla bisaccia nel cuore della notte mi dà i brividi. Per non parlare del suo pessimo tempismo.
Gabrielle arrossisce.
GABRIELLE Mi chiedo come mai Galahad ci tenesse tanto, se è portatore di tale sventura?
XENA Non ne ho idea, ma conoscendo Merlino, deve averlo messo nella tua bisaccia sapendo che avremmo fatto la cosa giusta e lo avremmo riportato al tempio da cui fu sottratto.
Si ferma annusando l'aria, mentre un largo sorriso le appare in volto.
XENA (proseguendo) Forza, il tuo bagno ti aspetta. C'è dell'acqua appena dopo la prossima altura.
Annusa ancora, accigliandosi.
GABRIELLE Che c'è?
Xena non risponde, ma la conduce rapidamente in cima all'altura. Sotto di loro si stende una magnifica oasi con uno scintillante specchio d'acqua azzurra, circondato da un'erba verde e rigogliosa e numerose palme ad alto fusto. Dalla parte opposta del laghetto, staziona un branco di cavalli arabi coi manti dei più vari colori, alcuni a pascolare ed altri intenti a bere.
GABRIELLE (proseguendo) Oh. Sono bellissimi.
Il volto di Xena appare rattristato e la sua risposta giunge quasi in un sussurro.
XENA Sì, è vero.
Gabrielle le posa la mano sulla spalla.
GABRIELLE Stai bene?
XENA Sì. Solo... Trovai Argo in un branco come questo. Non tanto distante da qui, in effetti.
GABRIELLE Davvero? Xena, non mi hai mai detto di essere passata da queste parti prima del nostro incontro.
XENA (tristemente) Non ce n'è mai stata l'occasione.
Gabrielle le passa un braccio intorno alla vita.
GABRIELLE Ti va di parlarne?
Xena riesce a tirare fuori un sorriso e le restituisce l'abbraccio, annuendo lievemente.
XENA Fu subito dopo aver lasciato Hercules. Immediatamente prima di incontrare te. Fu uno dei periodi più solitari della mia vita.
GABRIELLE Se ti sentivi tanto sola, perché non tornasti da Hercules? Era tuo amico. Ti avrebbe accolta con piacere. Dopo quello che aveva fatto per te, non era il tuo eroe?
XENA (piano) Eroe? No. Mentore, forse, ma non ho mai pensato a lui come al mio eroe. E poi, ero troppo testarda. Dovevo capire un po' di cose da sola.
Xena sorride a Gabrielle e le arruffa i capelli.
XENA (proseguendo) Forza, andiamo a dare un'occhiata a quell'acqua.
Gabrielle la osserva attentamente e annuisce piano, accettando in apparenza il cambio di argomento. Insieme si dirigono mano nella mano verso l'acqua, mentre noi andiamo in...
DISSOLVENZA. | |||||
FINE DEL PROLOGO
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